giovedì 9 aprile 2009

Una mattina qualunque a Varanasi. Mi sveglio la mattina presto. 3e30. Non posso ancora uscire. Sono ostaggio dell'albergo. Accendo la tv. solite cose: politica, kricket, qualche film pittoresco.Spengo. Approffitto del silenzio per studiare un po di hindi.
Alle 6 sono pronto per la solita passeggiata tra i ghat. Dall'Assi ghat costeggio il gange fino al Manikarnika ghat, il luogo piu fausto per farsi cremare.
Varanasi e viva. I venditori di chay(tea) sono gia attivi ed i bambini giocano a kricket.
I barcaioli ti vedono appena metti piede sul ghat e non ti mollano finche non passi nell'altro ghat.
Un passo dopo l'altro. I pensieri che vorticano. Varanasi che non ti molla. Coi suoi santoni. Coi suoi accattoni. Coi suoi bambini. In cerca di coin o dolci. Comunque sempre pronti a regalarti un sorriso. Che magari poi non vuole neanche essere un regalo.
Camminata straniera. Ci si studia a vicenda. Un po di curiosita e molto interesse. Mio e loro.
Arrivato al Manikarnika sono gia fuso. La visione e magnifica anche se non capisco perche. Non capisco neanche cosa sto guardando. Comunque fotografo. Fotografia da 1300 rupie. for my karma.
Torno indietro frastornato. Il sole e ancora basso ma il caldo inizia a farsi sentire.
Mi fermo al solito chioschetto del chay. In Jain ghat. La solita tredicenne mi vede da lontano e mi sorride. Cosi anche i bambini che non perdono tempo per chiedermi di comprargli dei biscotti. Bevo il mio chay in silenzio. Ogni tanto la bambina mi fa qualche domanda.Mi chiede perche ieri non sono passato. Che mi aspettava. Mi chiede ancora se ho degli euro coin. Le dico che li ho finiti ma lei insiste. Rispondo con un sorriso.
Pago un paio di biscotti e vado via. "Ricordati di passare domani" mi fa lei.
Torno in albergo e faccio colazione. Sto in camera fino alle 17. Un po sonnecchiando un po studiando.
Quando il sole sta ormai scomparendo e l'aria si fa piu respirabile, scendo nel ghat. mi siedo su un gradino vicino a un chiosco e mi allungano del chay. Rimango a guardare il gange e l'umanita che mi sta intorno per piu di un ora. Mi si avvicina qualche turista. Gesti di intesa ma niente parole.
Qualche frase buttata li con qualche indiano. Bambini che si avvicinano per venderti postcard o lumicini. Che rimangono poi a parlare. Impagabili.
Al terzo chay mi alzo e assisto al rito della sera rivolto alla Ganga ed a Shiva. Finisce tutto in una pioggia di petali sul gange ed un bindu in fronte.
Torno in albergo. Dopo aver letto un po di Bhagavad Gita, ceno. Mi stendo sul letto e accendo la tv. Mi districo tra star e guru, danze e sport. Prima di prendere sonno scopro che l'India ha battuto la Nuova Zelanda. Kricket.

6 commenti:

  1. Allora caro Val..anche se sia un po in ritardo e si nn riesco a capire benissimo tutto quello che scrive qui, ti quiedo una discrizione un pò piu sensoriale dei odori... della temperatura... delle colore ou suoni... della tua scala nelle vie per dove passi o facce alle construzione che veddi. Ho un pò di curiosità como è il buio ... lo senti? riesci a capire le persone per strada? Cosa veddi della influenza inglese alla parte del cricket e delle 2 parole dell bambino della barca? ...
    Comè sono i biscotti della bambina che ti parla? ... mi piacerebbe vedere quello che mangi... magari il nome dell pane "carasau" che nn ti ricordi sia Papari? ... :)

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  2. aspetta il mio primo libro...
    oppure vieni tu a vedere di persona
    :)
    non ho tempo ne i mezzi ne la voglia ora di scrivere un libro. Magari quando torno potro precisare certe cose. Ma per ora va bene cosi

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  3. che bello questo post..che bella esperienza stai vivendo...pensi di rimanere in India?

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  4. :) grazie. No non rimarro in india. almeno non per ora. Troppe cose da fare in Italia. Tipo laurearmi...:)

    Scusa ma chi sei?

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  5. mmmmhhh... scusa ma questo Alli e la prima volta che lo leggo.

    un bacio:)

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