mercoledì 18 febbraio 2009

NIRVĀṆAṢAṬKA

Iniziamo 'sto blog con il NIRVĀṆAṢAṬKA di ŚAṄKARA, uno dei più grandi pensatori dell'India antica, codificatore del Vedānta Advaita, la dottrina della non-dualità, vissuto tra il VII e l' VIII secolo d.c. Un mistico, un filosofo, un Maestro di spiritualità, un fondatore di ordini monastici e monasteri, un avatāra di Śiva e molto altro ancora.

La mattina dell'undicesimo giorno della metà chiara del mese lunare di Vṛṣabha (Aprile-Maggio) nell'anno Raktākin (58° del ciclo indiano di 60), secondo il Bhacchakaravijaya,, dopo aver annunciato ai suoi discepoli la sua decisione di voler lasciare il corpo, chiese loro se gli era rimasto qualche dubbio sulla sua dottrina. Essi si raccolsero attorno a lui, ognuno ricapitolando fra sé i punti della dottrina rimasti oscuri.

Prima di prendere la parola, fissarono per l'ultima volta il volto sorridente del Maestro, ed il suo semplice sguardo bastò a disciogliere tutti i nodi nel loro cuore: nessuna ulteriore spiegazione era neccessaria.
Allora, nel silenzio generale, Suddhanvabhūti domandò a Śaṅkara di riassumere l'essenza dei suoi insegnamenti. Il Maestro accosentì, intonando le sei strofe che un tempo, su istanza di Govinda, suo maestro, aveva composto sullo stesso tema richiestogli dal rāja.


Né la mente, né l'intelletto, né il senso dell'io, né la memoria io sono; e neppure l'udito, o il gusto, e neppure l'olfatto, o la vista, né lo spazio, né la terra, né lo splendore del fuoco, né l'aria. Io sono per natura coscienza e beatitudine, io sono Śiva, io sono Śiva!

Non sono il principio vitale sottile, né i cinque soffi animanti il corpo, né le sette sostanze, di cui esso è composto, né le cinque guaine, né l'organo della parola, né la mano, né il piede, né l'ano, né i genitali. Io sono per natura coscienza e beatitudine, io sono Śiva, io sono Śiva!

Non ho brama, né sono soggetto ad inganno, non provo repulsione o attrazione per alcunché, non ho orgoglio, né rettitudine da esercitare, né liberazione da ottenere. Io sono per natura coscienza e beatitudine, io sono Śiva, io sono Śiva!

Io non sono soggetto a meriti né a demeriti, gioia e dolore non mi toccano, per me non ci sono né formule, né guadi sacri, né Veda, né sacrifici. Né io sono l'atto del fruire, né l'oggetto di cui si fruisce, né il soggetto fruitore. Io sono per natura coscienza e beatitudine, io sono Śiva, io sono Śiva!

Per me non c'è morte né paura, né alcuna distinzione di casta, non ho padre, né madre, né nascita, né parente, né amico, né maestro, né discepolo. Io sono per natura coscienza e beatitudine, io sono Śiva, io sono Śiva!

Non ho forma suscettibile di identificazione, e per essenza sono privo di qualsiasi determinazione esistenziale; a motivo della mia onnipresenza sussisto in ogni stato, al di là della portata dei sensi. Non sono neppure la salvezza, né alcunché di conoscibile. Io sono per natura coscienza e beatitudine, io sono Śiva, io sono Śiva!


- ADI ŚAṄKARA-
[traduzione di Mario Piantelli tratta da "Śaṅkara e il kevalādvaitavāda"]

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